È una delle città più dinamiche d’Europa: progetti e architetture firmate e cucina stellata. E a un’ora d’auto, Saint-à‰tienne ospita la Biennale del Design
Dal 15 al 30 novembre Saint-à‰tienne, effervescente città della regione Rodano-Alpi, ospita la Biennale Internazionale del Design. Giunta alla decima edizione, la manifestazione offre mostre, dibattiti e un inedito percorso nelle gallerie e nei negozi del centro. E a meno di un’ora di macchina trionfa l’art de vivre nei caffè e nei ristoranti stellati di Lione. Segnata dal passaggio di architetti visionari, come Philibert Delorme e Tony Garnier, oggi è in bilico tra tradizione e avanguardia. Ha chiamato l’architetto spagnolo Santiago Calatrava per ridisegnare la Gare de Lyon-Saint-Exupéry come uno spettacolare uccello in acciaio, cemento armato e cristallo. Altri archistar hanno avuto l’incarico di restaurare importanti monumenti. Il parigino Jean Nouvel ha reso ancor più sorprendente la Lyon National Opera. Ha lasciato intatta la severa facciata neoclassica e le mura, ma ha ricoperto l’edificio con una cupola di cristallo, che di notte si illumina di un rosso fiammante, con un effetto davvero magico. Il genovese Renzo Piano, invece, tra il Rodano e il Parc de la Tàªte d’Or, ha creato, in collaborazione con il paesaggista Michel Corajud, la Cité Internationale. È un luogo multifunzionale: ospita il Musée d’Art Contemporain de Lyon(quai Charles de Gaulle, tel. 0033.4.72.69.17.17) ridisegnata da Renzo Piano, che ha voluto coniugare la facciata anni Trenta dell’edificio, l’ex Fiera di Lione, con pareti in mattoni rossi dalle geometrie e leggerezza unici. Gli spazi accolgono ogni due anni la Biennale d’Arte Contemporanea; ora è in corso (fino al 4 gennaio) un’ampia personale di Kendell Geers, artista radicale, nato in Sudafrica, ma trasferito in Belgio. È sempre di Renzo Piano l’Anfiteatro: 30.000 metri quadri e 3.000 posti con un emiciclo aperto a 180 gradi, interamente modulabile: secondo le esigenze diventa sala spettacoli o sala congressi. E Lione non si ferma qui. Con il progetto Lyon Confluence vedrà nascere nuovi quartieri e il Musée des Confluences, trait d’union tra la città e la Saà´ne.
Intanto, il cuore della città batte ancora nella Vieux Lyon, dove si concentrano alberghi, come il Cour des Loges, e soprattutto i bouchon, le frequentatissime trattorie lionesi, dove ordinare la gustosa ma calorica cucina locale, les quenelles, per esempio, polpettine a base di pesce e patate. Da provare, fra le tante, La Meunière. Le manifatture della seta, spostate ai primi dell’Ottocento sulla collina della Croix-Rousse, sono diventate appartamenti di pregio, mentre nelle stradine in salita si aprono mercati di bric-à -brac e ristoranti tradizionali, come Villemanzy.
Da la Croix-Rousse, ci si sposta alla Presq’àŽle, penisola fra i due fiumi, il Rodano e la Saà´ne, tra i quartieri più ricchi di storia. Per lo shopping più elegante si percorre a piedi la rue de la République partendo da place Bellecour. Proprio sulla piazza, al numero 20, si affaccia il curatissimo Hà´tel Le Royal. Sempre in place Bellecour, al numero 1, la Librairie Badiane, specializzata in libri di gastronomia (tel. 0033.4.72.41.18.00). Ricche di indirizzi per lo shopping gastronomico le vie laterali: al 13 di rue des Archers il fornitissimo salumiere Reynon. Nella piazza della Croix Rousse, al 15, la Pà¢tisserie Bouillet. Vini e spezie da Malleval, in rue à‰mile Zola 11. Mentre servizi in argento, anche di design, si trovano da Christofle (97, rue du président Herriot).
fonte: corriere.it