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“Era già Sua la storia. Ora siede sul trono dell’Eternità “. Giacinto Facchetti se ne è andato a 64 anni per un male incurabile all’Istituto dei Tumori di Milano. Una notizia drammatica che rattrista non solo il club di via Durini ma tutto il mondo del calcio. Il diciannovesimo presidente nerazzurro sapeva della malattia da qualche mese. Aveva deciso di continuare, di lottare, innamorato della vita e della sua Inter. Una vita passata in nerazzurro.
Nato a Treviglio, in provincia di Bergamo, il 18 luglio 1942, Facchetti era dal gennaio 2004 alla guida della società di via Durini, dopo l’abbandono di Massimo Moratti. Vice-presidente dalla morte di Peppino Prisco, il quasi 64enne bergamasco era da sempre una bandiera dell’Inter, nelle cui fila ha militato come difensore dal 21 maggio del 1961 (Roma-Inter 2-0) al 1978 (18 stagioni), collezionando con la maglia nerazzurra 634 partite e 75 gol. Nel suo palmares 4 scudetti, 2 Coppe Intercontinentali, due Coppe Campioni e una Coppa Italia.
Si deve a lui il ruolo – per la prima volta utilizzato da noi altri cronisti – del fluidificante di sinistra. E’ legato a lui anche il ricordo della mitica formazione con Sarti e Burgnich, per non parlare della Grande Inter di Helenio Herrera. Di lui il Mago disse: “Questo ragazzo sarà una colonna fondamentale dell’Inter”. Poche parole, nel calcio, hanno avuto
un valore profetico tale come quel dopo-partita Roma-Inter del 21 maggio 1961, vittoria dei nerazzurri per 2 a 0. Giorno dell’esordio in serie A. Ma non la sua migliore partita.
fonte: libero.it