La principale preoccupazione degli utenti di telefonia mobile riguarda le funzioni del telefono cellulare, eccessive
STATI UNITI – C’è chi cambia cellulare ogni anno, se non addirittura ogni sei mesi, a volte per il solo gusto di possedere il dispositivo più alla moda, quello che incorpora le funzioni più aggiornate e tecnologicamente avanzate. Ma c’è anche chi si accontenta semplicemente di un telefonino normale – ovvero di un dispositivo che permetta di ricevere e inviare telefonate agevolmente – e guarda con terrore a tutti i complicati apparecchi che oltre a consentire la comunicazione fanno anche da foto-videocamera capace di registrare e riprodurre ogni genere di contenuto multimediale.
TROPPE FUNZIONI – Peccato però che, al momento, sia piuttosto difficile trovare sul mercato nuovi dispositivi mobili essenziali e funzionali: i telefoni a disposizione dei consumatori sono, nella maggior parte dei casi, talmente sofisticati da essere pressoché inusabili da parte dell’utente medio. Troppe funzioni, è questo il problema. E pare che i produttori non riescano a fermarsi: ogni nuovo modello sfornato deve per forza essere più complesso di quello precedente. Pazienza se poi solo in pochi saranno in grado di sfruttarlo al meglio.
L’INCHIESTA – Un sondaggio condotto alla fine del 2006 su un campione di 15 mila persone in 37 Paesi del mondo rivela infatti che la principale frustrazione degli utenti di telefonia mobile riguarda appunto la difficoltà d’uso dei dispositivi portatili. L’indagine, realizzata dal Forum to Advance the Mobile Experience (Fame) e finanziata in parte da Palm, mette in luce che la maggior parte delle funzioni dei prodotti in questione non vengono mai utilizzate, e non per mancanza di volontà , ma semplicemente perché non è facile comprenderne il funzionamento e perché i rivenditori sono spesso avari in spiegazioni e delucidazioni.
ALTRI NEI – Tra le altre cose che contribuiscono maggiormente a far perdere la pazienza a chi usa un cellulare vi è l’elevato costo dei servizi offerti dai carrier, i buchi nella copertura del segnale e, non ultima, la (sempre minore) durata delle batterie. Come osserva Usa Today , forse è il caso che i produttori ripensino il loro rapporto con i clienti, magari interessandosi di più alle loro reali esigenze.
fonte: corriere.it – Alessandra Carboni