Piano d’attacco in 10 punti per assicurarsi acquisti alla moda ma a buon mercato
Saldi: siete pronti? In tempi di eurostress, dopo il disastro finanziario dello shopping natalizio e del pranzo, i saldi a molti sembrano quasi inavvicinabili. Eppure, ci si può provare. Lisa Corva (www.lisacorva.it), autrice di «Glam Cheap- Una vita in offerta speciale» (Sonzogno) ha messo a punto una strategia di sopravvivenza: un piano d’attacco in dieci punti, per acquisti alla moda ma a buon mercato. Sulla scia di Stella, l’eroina (squattrinata) del suo romanzo, la Ragazza dallo Sguardo Prezzante che sa tutto delle borse di Gucci, ma, visto che sta cercando di sopravvivere a Milano con 999 euro al mese, non se può comprare una neppure da Zara (forse in saldo, chissà !). Cominciamo?
1) Con chi andare: ovvero scegliere l’amica glam cheap.
A dire il vero l’ideale sarebbe averne due. La Strategica Saldi, ovvero quella che ha studiato, prima, la mappa dei negozi e l’ubicazione; ha già fatto un giro di perlustrazione, e mandato a memoria i prezzi reali, in modo di non farsi ingannare dai falsi cartellini ribassati. E poi l’Esperta Budget, che usa una strategia da Las Vegas: fissa un budget (avvertenza: ci vogliono realisticamente almeno 200 euro, se non avete in programma solo negozi low cost) e ci controlla affinché non oltrepassiamo il limite, come chi vuol tentare la fortuna alla roulette. Le amiche vanno prenotate per varie battute di caccia: chi vuole un saldo tutto-logo, infatti, farà meglio a ritornare nel negozio griffato più volte, perché in genere dopo qualche giorno viene esposta nuova merce. L’Amico Gay è una buona variante, ma essendo in genere molto modaiolo, tende a far spendere troppo! In ogni caso mai andare per saldi in coppia: un tour de force che metterebbe alla prova anche i neoinnamorati.
2) Cosa comprare: i prodigi del little black dress…
La saggezza del saldo imporrebbe di portarsi a casa solo il «classico», il capo che sarà sempre di moda; o, ancora più difficile, «quello che andrà ancora di moda la prossima stagione» (e qui bisogna essere vere fashioniste per prevederlo). Più semplice, dunque, puntare sui must del guardaroba: e quindi il «little black dress», il piccolo abito nero alla Audrey Hepburn che sta bene a tutte e con tutto. E il trench (possibilmente di Burberry). Perfetto anche un soprabito floreale o a stampe (con il global warming li useremo sempre di più), e un paio di scarpe d’oro o d’argento (non ce ne libereremo neppure l’anno prossimo).
3) … e la tentazione dell’animalier.
E sì: ahimé, c’è l’animalier. Dico ahimé perché Stella, l’eroina glam cheap del mio libro, soffre di una strana Allergia Animalier: la pelle si copre di bolle appena è in vicinanza di una borsa leopardata, un cappottino ghepardato, un paio di ballerine zebrate. Lei, quindi, deve starne alla larga. Ma voi – se non soffrite dello stesso morbo – potete tranquillamente comprare un qualsiasi capo maculato: ormai è un classico, andrà sempre di moda. (Purtroppo, aggiungerebbe Stella).
4) Non è la mia misura: lo compro o no?
Per le ragazze «di tutte le età » con la 44, sarà molto, molto difficile trovare un vero affare. Dunque, una 46 superscontata, vale la pena? In genere no, a meno che non siate abilissime con ago e filo. Una brava sarta che riadatti il capo costa sicuramente più dello sconto.
5) Come aggirare le file: i pre-saldi in boutique.
Meglio evitare Milano e Roma, o comunque le grandi città , e puntare sulle boutique multimarca in periferia o nei piccoli centri. Sono infatti i negozi che hanno bisogno di svuotare il magazzino, e che in più coccolano davvero le clienti, invitandole a degli strepitosi pre-saldi (questo succede anche nelle boutique più metropolitane, ma i veri affari, assicurano le fashioniste, si fanno in provincia).
6) Come non polverizzare la carta: solo saldi low cost.
Chi è davvero in un momento di eurostress, come Stella, la squattrinata protagonista del mio romanzo, li sceglie rigorosamente low cost: e si presenta (puntuale!), all’apertura delle porte da H&M, Zara o Mango, o al low cost nostrano, ovvero Oviesse, per portarsi a casa almeno un abitino a 10 euro. Tra l’altro ormai è facile trovare delle versioni cheap dei grandi classici: il “little black dress†in saldo non è un sogno.
7) Quando il saldo diventa regalo. Quella maglietta è perfetta, ma della misura sbagliata; oppure, una volta a casa, capiamo che non ce la metteremo mai? Poco male: Stella la infila subito nell’Armadio del Riciclo, a cui attinge in vista di compleanni, feste e! del prossimo Natale.
8) Il vero trucco glam cheap: i saldi dell’outlet. Già : ci sono i saldi, ma anche i saldi dei saldi. Ovvero le svendite negli outlet, vera e propria libidine del cartellino del prezzo stracciato. Un consiglio: puntare direttamente sui luxury outlet, ovvero il multimarca The Mall nel Mugello, l’affollatissimo spaccio di Prada ad Arezzo, e il meno conosciuto The Place, a Biella. Ovvero Gucci, Agnona, Zegna, La Perla e anche un caffè per non svenire durante lo shopping scontato.
9) I saldi oltreconfine. Chi vuole esagerare prenota una vacanza a Dubai: il 28 gennaio comincia il mese dello Shopping Festival, e le agenzie di viaggio vendono pacchetti per perdersi nelle shopping mall e crollare sulla spiaggia. Ma il vero trionfo è New York: anche i più squattrinati pagando in dollari si senteno ricchissimi (soprattutto se vanno a Woodbury Premium Outlet, partenza da Port Authority con un autobus, 220 negozi a prezzi stracciati, e per favore portatevi una valigia vuota).
10) E sul web? Ma è davvero divertente andare per saldi sul web? Dove finisce il piacere di toccare, provare, strappare di mano alla vicina? Stella – questo è sicuro – usa la Rete con un solo obiettivo: vendere su eBay tutto quello di minimamente dignitoso che ha nell’armadio, per riuscire ad arrivare a fine mese. Del resto, è una vera ragazza glam cheap. Saldi o non saldi, Lisa Corva raccoglie confessioni di eurostressati sul suo sito: www.lisacorva.it
fonte: corriere.it