Nella hit parade dei più pagati non manca qualche sorpresa!
Chi fa muovere l’economia italiana? Sono le professioni di basso livello, quelle poco qualificate (ma è davvero giusto chiamarle così) a trainare il mercato del lavoro nel nostro Paese. A dirlo una recente fotografia scattata dal Censis sulla situazione sociale italiana. Risultato? L’idea che l’innalzamento delle competenze e dei livelli formativi di base un requisito sempre più necessario di accesso al lavoro é sbagliata. Cresce sempre di più la base della piramide professionale, che tra operai specializzati, conduttori e professioni non qualificate rappresenta il 37,7% dell’occupazione domestica, mentre il vertice, costituito da dirigenti, imprenditori e professioni intellettuali si assottiglia sempre di più.
Tra tutte le professioni il record di crescita spetta a muratori, carpentieri, ponteggiatori (quasi 80 mila in più, per un incremento del 12,9%) seguono i collaboratori domestici, gli addetti ai servizi di pulizia nelle imprese, gli spazzini (+64 mila, +10,2%). Al terzo posto (+35 mila, un incremento del 4,3%) troviamo gli impiegati con funzioni amministrative e contabili, come addetti di cassa, alla contabilità , ai costi, al controllo fatture, mentre al quarto posto si attestano autisti di taxi e auto, conducenti di autobus, camionistie fattorini. Tra chi scende troviamo gli artigiani e gli operai del tessile-abbigliamento (maglieristi, sarti, modellisti, pellicciai, ricamatori, tappezzieri), male anche per insegnanti di scuole materne ed elementari, tutor di corsi professionali (-22 mila), dagli imprenditori e amministratori di grandi aziende private (-11,5%), e dai medici. Insomma, secondo il Censis “l’era della terziarizzazione di massa, che avrebbe dovuto fluidificare i meccanismi di ascesa nella scala sociale, non è riuscita a produrre i livelli di mobilità attesi dal sistema.”
Ma chi sono i più pagati? Tra le professioni più pagate troviamo sicuramente quella del calciatore anche se, per sanare i propri bilanci malati, le società hanno tagliato più di uno stipendio: ora un calciatore della massima serie deve accontentarsi in media di poco meno di un milione di euro lordi, mentre in B il compenso si è ridotto di quasi un terzo negli ultimi tre anni, arrivando a 204mila euro. Era dal 2000 che gli stipendi medi non erano così bassi. Molto generoso nei confronti dei propri dipendenti il settore bancario e quello delle società finanziarie.
Ma tra le professioni dei più pagati non manca anche qualche sorpresa: parliamo degli hacker. Sì, proprio loro, gli smanettoni del Web, sempre più ricercati ed assunti dalle aziende. L’identikit li vuole giovani (25-30 anni) e le mansioni loro affidate sono le più disparate: protezione dei siti Internet, delle transazioni elettroniche, dei sistemi informativi. Hanno anche il compito di simulare degli attacchi ai sistemi aziendali, cercando di individuarne i punti deboli e comunicarli ai responsabili della sicurezza e con loro trovare le soluzioni più adatte per colmare questi bug. Oltre alla conoscenza degli aspetti teorici, la formazione sul campo e una certa “militanza” nel mondo dell’hacking è parte ineludibile della loro esperienza. Conoscere perfettamente i mezzi e le tecniche d’attacco è probabilmente l’unico modo efficiente per poter approntare degli adeguati ed efficaci strumenti di difesa. Duemila euro al mese lo stipendio pagato da alcune grandi imprese, come la IBM, per offrire un servizio di testing dei sistemi informativi da parte di hacker ai propri clienti.
fonte: msn.it