Bill Gates: “L’Xbox e’ pronta per la web tv”

Sarà  la console da gioco il «cavallo di Troia» di Microsoft, che guarda anche alle automobili. Steve Jobs punta sul «mobile»

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SAN FRANCISCO – I due si odiano da almeno 30 anni. Bill Gates, faccia da primo della classe, trova indigeste quelle magnifiche intuizioni del rivale, che hanno costretto più volte la sua Microsoft a inseguire, se non proprio copiare, le innovazioni di casa Apple. L’altro, Steve Jobs, infanzia difficile e studi universitari interrotti dopo il primo semestre, irascibile quanto geniale, co-fondatore e capo della Apple, non ammette la sconfitta: il fatto cioè che Bill Gates, e non lui, sarà  probabilmente ricordato come l’uomo più importante nella storia delle tecnologie dell’informazione. Da tempo i due hanno smesso di polemizzare in pubblico (è del 1997 una delle ultime frecciate storiche di Jobs: «Auguro a Bill Gates ogni bene. Davvero. Penso solo che lui e la Microsoft soffrano un po’ di ristrettezza di vedute. Sarebbe stato più aperto se solo da ragazzo avesse provato una volta l’Lsd o fosse andato a meditare in India»).

Eppure, non può essere un caso se per presentare le rispettive «visioni del futuro» hanno scelto due date quasi in collisione. E’ partito Bill Gates, domenica sera, al Convention Center di Las Vegas, dove ha tenuto il suo undicesimo discorso annuale, per ribadire la lungimiranza della sua profezia storica. Si era nel 1975, quando il giovane Gates con l’aria un po’ secchiona disse: «Nel futuro vedo un computer su ogni scrivania e uno in ogni casa». Adesso, 32 anni dopo, lo vede meglio in salotto, ed è questa la sua battaglia annunciata. Gli farà  eco, in meno di 48 ore, Steve Jobs che al MacWorld di San Francisco, martedì alle 9, potrebbe lanciare la nuova strategia «mobile» della compagnia, ultimando il percorso iniziato cinque anni fa con l’iPod (ottobre 2001) e che non può avere come degna conclusione che un iPhone, uno strumento in grado di riunire le funzionalità  del telefono con quelle del personal computer. Così, mentre Bill Gates pensa a conquistare il salotto, Steve Jobs vuole presidiare la strada. Una spartizione, verrebbe da dire. Ma è solo apparenza.

LA VITA E’ UN GIOCO – Nel suo discorso di Las Vegas Bill Gates ha ricordato i successi della sua ultima console per videogame, la Xbox 360, che, secondo il guru della Microsoft, permetterà  all’azienda di superare l’attuale leader del mercato Sony. La partita è durissima: Xbox 360, PlayStation 3 di Sony e Wii di Nintendo sono infatti ingaggiate in una battaglia all’ultimo colpo per conquistare la leadership nel mercato dei videogame che vale 30 miliardi di dollari.

L’OMBELICO DEL MONDO – Ma il «pallino» di Bill Gates resta la conquista del salotto: con una Xbox 360, che funzionerà  anche da set-top box per la televisione via internet (Iptv), o con qualsiasi altra «scatola» in grado di fare tutto, rendendo obsoleti in un colpo solo televisione, radio, impianto stereo, lettore dvd. Dopo il tentativo, per la verità  fin qui non proprio riuscito, di occupare il salotto con Mediacenter, la Xbox 360 sta diventando sempre più l’arma strategica nei piani dell’azienda di Redmond per prendere il controllo del salotto digitale. Bill Gates non riesce più a vederla come qualcosa che serve solo per giocare. Del resto, da quando è stata lanciata nel novembre 2005, sono state vendute più di 10.4 milioni di console. E il negozio online Xbox Live adesso vende film scaricabili direttamente dalla rete e più di mille ore di contenuti televisivi e cinematografici. «Ogni anno rappresenta un grande progresso nella marcia verso uno stile di vita connesso – ha detto il guru di Redmond – ma c’è ancora molto lavoro da fare». Gates ha anche ricordato come le ultime creazioni e alleanze di Microsoft siano orientate soprattutto a rendere più facile per le persone navigare, consumare, condividere e organizzare differenti tipi di contenuti: dai giochi ai film, dalle foto di famiglia, allo sport e al lavoro.

VISTA – Ovviamente non poteva mancare la nuova versione di Windows, Vista, disponibile dalla fine del mese anche per i consumatori europei e considerato la maggiore innovazione nel campo dei sistemi operativi dai tempi di Xp (2001). Mai come oggi il software di casa Microsoft era stato così pervasivo: dai computer ai cellulari, dai lettori portatili a mediacenter, perfino le automobili ormai ne sono contagiate.

MP3 – E qui si torna all’antica, mai abbandonata, rivalità . Quando nell’ottobre del 2001 Steve Jobs tirò fuori l’intuizione destinata a risollevare le sorti della Apple («Boom, that’s iPod! here it is!»), la profezia di Bill Gates fu piuttosto netta e, almeno per il momento, decisamente errata: «La moda dell’iPod finirà  presto!», tagliò corto. Tanto errata che l’azienda di Redmond è dovuta ben presto correre ai ripari lanciando un proprio media player portatile («Zune», novembre 2006) e un negozio virtuale per scaricare legalmente la musica sul modello di iTunes .

DAL SALOTTO ALL’AUTO – E proprio ieri da Las Vegas Gates ha annunciato una altro accordo importante con Ford per mettere a punto un sistema di attivazione vocale per il telefono e la musica nell’abitacolo delle vetture. Per «aumentare il piacere e la sicurezza della guida», ha commentato lo stesso Gates. Un mercato, come è facile intuire, enorme. Il sistema sarà  disponibile da questo anno su una dozzina di modelli Ford. Il sistema, oltre a chiamare numeri di telefono e lanciare brani musicali con la sola voce del conducente, sarà  in grado anche di leggere sms. Dal salotto alla vettura. Sempre locali chiusi. Strade e marciapiede a Bill Gates, evidentemente, proprio non vanno a genio.

L’INCHIESTA SULLA FONDAZONE – Un’ultima nota: la giornata, che doveva essere trionfale per Bill Gates, è stata macchiata da un’inchiesta del Los Angeles Times sulla «Bill & Melinda Gates Foundation», il gigante della beneficenza che con 35 miliardi di patrimonio del fondatore della Microsoft e altri 31 miliardi in arrivo da Warren Buffett, il secondo uomo più ricco del mondo, conta su un patrimonio superiore al Prodotto interno lordo del 70% dei paesi del mondo. Secondo l’inchiesta, la Gates Foundation ha sì versato fondi in vaccini contro la polio e il morbillo in varie parti del mondo, compreso il Delta del Niger. Ma, allo stesso tempo, avrebbe investito altrettanto denaro in società  che secondo il quotidiano sono tra le maggiori responsabili delle malattie respiratorie che affliggono i bambini dell’area. Il filantropo si troverebbe così a sostenere finanziariamente alcune delle società  che figurano nelle liste dei peggiori inquinatori del mondo.

fonte: corriere.it – Marco Pratellesi