I concorrenti del «primo Grande Fratello dell’era digitale» vivranno in uno zoo di vetro, una casa tutta nuova, piena di luce e materiali ecologici, specchio ideale di quello che il direttore di Canale 5 Massimo Donelli ha definito «programma camaleontico, capace di attraversare darwinianamente la società italiana cogliendo, in ogni sua edizione, schegge rappresentative della realtà ». Nulla da stupirsi, quindi, se nel cast del GF numero 11 in onda da domani (ma questo è solo l’appuntamento di prima serata, il GF vive soprattutto di web, facebook e strisce quotidiane) sia stato ingaggiato il figlio di un camorrista: Â«È un ragazzo che con molto candore ci ha parlato dei problemi con la giustizia avuti da suo padre che oggi non c’è più. Forse la trasmissione è un’occasione di riscatto, e comunque non pensiamo che le colpe dei padri debbano ricadere sui figli».
Non tutti sono d’accordo. Anzi. «La camorra – ha scritto il presidente dell’Unione industriali di Napoli Gianni Lettieri sulla prima pagina del Mattino – è un fenomeno grave e tragicamente violento che non merita in alcun modo di essere spettacolarizzato e tantomeno di diventare un argomento da reality-show». Gli spettatori cattolici riuniti nell’Aiart si uniscono alla protesta denunciando «la mossa pro-audience».
Ma tant’è. Il Grande Fratello è sempre stato questo ed altro. Polemiche e storie di vita, caso mediatico e avventura che cambia per sempre chi l’ha vissuta. Fu così anche per Pietro Taricone, vincitore morale del primo GF, scomparso nello scorso giugno e ricordato domani, in apertura dello show, «nel modo più sobrio possibile». Ogni volta bisogna re-inventarsi, e allora vai con l’operaio cassintegrato divenuto gigolò, con l’ex-seminarista, con il cavaliere di Malta, con l’organizzatrice di eventi, con la speaker radiofonica, con il produttore musicale. Fanno tutti parte della nostra attualità , di quell’Italia anni Duemila che il GF ha fotografato con puntualità . Nei particolari anche minimi, ma importanti: «Se guardate le foto dei concorrenti della prima serie – nota Donelli – vedrete che nei corpi delle ragazze non c’era traccia di chirurgia plastica e che i tatuaggi non andavano ancora di moda, solo Taricone ne esibiva uno».
Insomma, qualcosa è cambiato, e non poteva andare diversamente. Quest’anno si vincono 250mila euro, un quarto della cifra intascata nel 2006, alla fine del GF6, da Augusto De Megni. Anche la durata monstre (ascolti permettendo, il programma potrebbe andare avanti fino a marzo) è un segno dei tempi, più si dura meno si spende. Altri segnali di contemporaneità dovrebbero venire dal carattere «cosmopolita» di vari partecipanti, dal fatto che nella casa ci saranno «due persone che parlano 5 lingue e una che ne conosce 6», dalla presenza, assicura Alessia Marcuzzi, di «donne grintose, mi piacerebbe vincesse una di loro».
Eppure, lo sanno bene gli autori guidati da Andrea Palazzo, la buona vecchia provincia italiana resta il serbatoio più prodigo di personaggi da video. Per questo è già sicuro che Francesca, 26 anni, bruna, prosperosa, con «una devastante voglia di innamorarmi», farà faville. Come Rosa, napoletana, 23 anni, studentessa di giurisprudenza, e Andrea, indossatore italo-giapponese, e David, convinto sostenitore delle bretelle. «Il GF resiste benissimo – dice Paolo Bassetti, presidente Endemol Italia -, finora nessuno, nel panorma mondiale dei format, è riuscito a creare qualcosa di altrettanto rivoluzionario».
fonte: lastampa.it